La paròla di quésta settimana è
/e-sta-te/
Estate, è la secónda stagióne dell’anno. Dura dal véntidue giugno al véntitré settèmbre ed è la stagione più calda delle quattro.
E’ la stagióne delle gònne córte, delle infradito e pantalóni fréschi. E’ la stagióne dei giri in vèspa col vènto tra i capélli, di baci rubati, tramónti in spiaggia, vacanze ma anche delle zanzare e dei véstiti appiccicósi.
Ma cosa vuol dire la paròla estate veraménte?
Estate è la fórma dótta di aestate, che deriva dal latino. Il suo ètimo si avvicina mólto all’origine indoéuropea aestus che significa “calóre bruciante”.
Difatti è la stagióne più calda dell’anno.
Mólti la riconducono ad un’origine sanscrita idh – aidh che rappresenta l’idèa invéce di accèndere per bruciare più che sólo bruciare di per sé.
In ogni caso d’estate ci si brucia, si arde e ci scalda con quésto calóre bruciante.
Bène, io per òggi ho finito e vi saluto qui.
Ringrazio sèmpre tutte le persóne che mi scrivono o mi séguono sui sòcial.
Ricòrdo che gli accènti non sono méssi a spropòsito per provocare gli amanti della nostra lingua italiana, ma sono un mio giòco téatrale per avvicinare le persóne ad una corrètta pronuncia e di conseguènza al teatro.
Se volete approfondire la rubrica ecco i riferimenti:
IG: attrice_disordinata
IN: Laura Pigozzo
PODCAST:
Parole a Peso e
Teatro Libera tutti (Spotify e Itunes)
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